Vanessa Roghi
19 maggio - Mater Gratiæ ore 18:00Disgrazie letterarie e cose simili
«Secondo la ricostruzione della procura, quando morì, la ragazza frequentava lo stabile abbandonato inVia dei Lucani, nel quartiere San Lorenzo, da quasi due settimane: lì si procurava sostanze stupefacenti e le consumava. Andava e veniva da quel posto, dove la notte del 19 ottobre è deceduta dopo aver assunto un mix di droghe e psicofarmaci. Quando si è sentita male, nessuno ha chiamato il 118 e la giovane, ridotta all’incoscienza, è stata violentata. Desirée non si è opposta in alcun modo: non poteva farlo perché non era in sé, non si reggeva in piedi mentre gli aggressori, senza nessuna pietà le erano addosso. Dopo gli abusi l’hanno abbandonata a terra, tremante, si sono allontanati e l’hanno lasciata morire».
Nella sua vita Desiré non ha interessato nessun giornalista , nessun ricercatore, nessun uomo politico «Nata come soggetto pubblico nell’istante in cui è morta». Le parole di dello storico francese Jablonka non smettono di tormentarmi. E allora anche io ho deciso di prendere il suo caso e di raccontarlo come un oggetto di storia. Un evento che racconta la storia della famiglia, dell’infanzia muta, dei margini, della disuguaglianza, della dipendenza da eroina, dell’ingiustizia dell’Italia.