” Piacer d’amor piú di un di’ sol non dura, martir d’amor, tutta la vita dura” è con questo spirito che lo spettacolo approccia e ragiona intorno ai meccanismi del sentimento d’ amore e ai suoi disastri: miti antichi, disagi contemporanei, liriche accorate e somatizzazioni sempre più complesse, provando a rispondere alla domanda:
Che cos’è l’amore?
Sdraiata su un divano, al centro di un giardino immaginario, la protagonista passa in rassegna se stessa e i propri rovelli interiori, indaga i desideri, rinarra storie d’ amore e i loro inevitabili disfacimenti, attraversa i discorsi sul sentimentalismo e il pop che di essi si pasce abbondantemente, esplora canzonette, lamentazioni e modelli femminili disgraziatissimi, compone, fa e disfa le sue considerazioni e per ogni conclusione che trova, prova una nuova fuga. Il risultato è un girotondo che è anche un po’ una festa, un tentativo di vivere, di condurre a casa se stessi, le proprie imperfezioni e quelle dell’ altro, le incongruenze ma anche l’ umanitá che ne consegue. E provare a riderne. Che è cosa da vivi.
Biografia
Gioia Salvatori nata a Roma, attrice e autrice. Si forma presso il Centro Teatro Ateneo dell’ Università di Roma la Sapienza dove studia Commedia dell’ Arte con Claudio De Maglio. Studia e lavora nel periodo successivo con Bruce Myers. Nel 2010-2011 studia e lavora al Teatro Due di Parma dove incontra il lavoro, tra gli altri, di Michela Lucenti/ Balletto Civile e Gigi Dall’ Aglio.
In seguito collabora con alcuni giovani registi indipendenti tra cui Woody Neri, Maria Teresa Berardelli e Giuliano Scarpinato con il quale lavora allo spettacolo “Fa’afafine, mi chiamo Alex e sono un dinosauro” che vince il Premio Scenario infanzia 2015. Al lavoro di attrice unisce quello di autrice per il teatro. Da circa due anni ha aperto un blog satirico da cui è tratto il suo ultimo spettacolo “Cuoro” per la regia di Giuseppe Roselli.