Il Festival della Disperazione è il primo festival italiano sulla Disperazione, il festival più letterario di tutti, forse. Da otto anni, attraverso incontri, letture, spettacoli ed eventi, il Festival della Disperazione si è inoltrato nel sorprendente e fulminante mondo della Disperazione partendo da ciò che diceva Beckett:
“La speranza non è che un ciarlatano che non smette di imbrogliarci; e, per me, io ho cominciato a star bene solo quando l’ho persa. Metterei volentieri sulla porta del paradiso il verso che Dante ha messo su quella dell’inferno: Lasciate ogni speranza voi che entrate.”
Un festival di taglio culturale, non un inno alla disperazione ma, piuttosto, un’esplorazione culturale e antropologica nei territori della disperazione, tema letterario per eccellenza, alla ricerca dei risvolti serissimi e ironici della stessa.
Un intero Festival dedicato alla disperazione, dunque, proprio per la convinzione che sia il sentimento, la condizione più letteraria di tutte, e che tutti quelli che scrivono, dipingono, suonano, recitano o siano in una qualche relazione con l’arte in senso lato, abbiano molto a che fare con questo sentimento che diventa la spinta principale che li muove nel fare ciò che fanno. Forse ha ragione Giorgio Agamben quando scrive che un poeta è «in balia della propria impotenza». Pur non essendo poeti crediamo capiti spesso di sentirsi così, in balia dell’impotenza, e l’ impotenza, la frustrazione, la disperazione, crediamo siano quello che ci guida nelle cose che proviamo a fare.
La disperazione, inoltre, nei suoi risvolti legati all’errore, al fallimento, assume connotati altamente ironici proprio per l’assunto che l’ironia, nelle sue forme più alte, è quanto di più vicino al dolore. Il poeta Raffaello Baldini diceva: “Ma in fondo chi l’ha detto che dalla disperazione si può solo piangere?”
O ancora, come diceva Monicelli: “Mai avere la speranza. La speranza è una trappola, è una cosa infame inventata da chi comanda.”
L’ottava edizione del Festival della Disperazione continua la propria ricerca attorno al tema della disperazione, tra letteratura e realtà, ospitando narratori e poeti di fama nazionale, le voci più interessanti delle letterature emergenti, e ancora saggisti, musicisti, artisti, scienziati, secondo un’accezione ampia e curiosa della letteratura, che non si nega alla conoscenza di territori e linguaggi lontani dai canoni tradizionali, rilanciando la disperatissima sfida culturale tra il serio e il faceto, tra il paradossale e il reale, in un’edizione nuovamente allargata in cui la Disperazione dilaga nelle sue molteplici forme e accezioni.
“Come fai fai sbagli” è la linea tematica scelta per l’ottava edizione del Festival della Disperazione e che, tanto per cambiare, fotografa perfettamente la condizione attuale del Festival stesso:
Come fai fai sbagli è la condizione con cui ci avviciniamo a questa ottava edizione del Festival della Disperazione. Una condizione che, oltre a caratterizzare e rappresentare al meglio lo spirito e l’essenza del festival, rappresenta un po’ la condizione di tutti noi che, ogni giorno le proviamo tutte per raggiungere i nostri piccoli grandi obiettivi sbagliando sistematicamente ogni singola scelta che facciamo.
L’errore, in tutte le sue forme, è la cosa che ci riesce meglio, quella che puntualmente non sbagliamo mai. E allora partiamo dalla consapevolezza che tanto ogni sforzo è inutile, che tanto qualcosa andrà storto. L’ottava edizione del Festival della Disperazione la vivremo con questa consapevolezza: in attesa di confrontarci con i nostri sbagli quotidiani. Con o senza errori proveremo anche questa volta a sopravvivere, sapendo che non sarà per niente facile.
Il Festival della Disperazione è ideato, organizzato e gestito dal Circolo dei Lettori di Andria.