Lapsus Urbano
01 - 02 Ottobre - Piazza Vittorio Emanuele II ore 19:00 e 21:30
Il primo giorno possibile Compagnia Kepler-452
Il primo giorno possibile è una performance concepitanei giorni in cui il «fuori» sembrava un luogo lontano e utopico,nel momento più cupo delle restrizioni alla mobilità, alla socialità e al lavoro, quando la routine delle nostre vite veniva squassata e ribaltata dalle fondamenta, e quando il teatro – con i suoi cicli e le sue produzioni – si trovava da un giorno all’altropolverizzato.Programmatico fin nel titolo, Il primo giorno possibile ha la forma di una lettera dal passato per il «giorno zero» del futuro: il pubblico si ritroverà insieme in uno spazio urbano, aperto, il primo giorno in cui le normative lo permetteranno, ed ascolterà in cuffia un messaggio «in bottiglia» destinato alla società futura. Gli spettatori, interpellati attivamente dalle voci del passato, saranno chiamati a misurare il loro presente con il futuro utopico immaginato dagli autori; a reagire alle domande poste nelle cuffie, a guardarsi in faccia, a contarsi, a prendere posizione o a emozionarsi di fronte all’evocazione del mondo utopico del dopo epidemia.
Il primo giorno possibile approfondisce la ricerca sulla società, sulla comunità e sulla partecipazione che contraddistingue il percorso artistico di Kepler-452, proponendosi di osservare e raccontare quello che sta succedendo intorno a noi e a noi in quanto esseri umani, in questa inaudita contingenza storica, e di evocare quello che succederà.Cosa vuol dire «incontrarsi» e fare teatro in tempi di distanziamento sociale? – si chiede la compagnia. Se davvero «la normalità era il problema» sarà possibile inventare una nuova normalità?
È possibile, dalla manciata di metri quadri in cui sono costrette oggi le nostre vite, immaginare la società futura?
Pensato per un gruppo di quaranta spettatori, Lapsus Urbano // Il primo giorno possibile è un tentativo di raccontare e custodire la memoria del presente attraverso la lente di un momento storico di isolamento e privazione che richiede di essere riconosciuto come momento collettivo, uno spettacolo audio guidato che desidera ribaltare il concetto di ripartenza a qualunque costo, non rimuovendo il problema delle mascherine e del distanziamento tra spettatori ma assumendolo anzi come dato fondante della drammaturgia e dell’azione scenica.Il luogo della performance è uno spazio urbano aperto: una piazza.
Su questo spazio prendono corpo – attraverso l’intreccio tra la drammaturgia e il disegno sonoro originale trasmesso in cuffia – la topografia della città futura, coi suoi punti cardinali, e l’isola dei sopravvissuti, dei naufraghi fortunati, in un innesco semantico a metà tra la Tempesta di Shakespeare e l’Utopia di Tommaso Moro.
Kepler-452 nasce nel 2015 a Bologna dall’incontro tra Nicola Borghesi, Enrico Baraldi, Paola Aiello e, per la parte organizzativa, Michela Buscema. Kepler, fin dalla sua nascita, ha avuto un’ambizione, un desiderio, un’urgenza: aprire le porte dei teatri, uscire, osservare, attraverso la lente della scena, ciò che c’è fuori, nell’incrollabile convinzione che la realtà abbia una forza drammaturgica autonoma, che aspetta solo di essere organizzata in scena. Nel corso degli ultimi quattro anni Kepler-452 ha organizzato e diretto cinque edizioni di Festival 20 30, che ha portato in scena alcune centinaia di under 30 nel tentativo di tracciare un affresco generazionale, e realizzato numerosi spettacoli, tra cui La rivoluzione è facile se sai come farla, insieme a Lo Stato Sociale, due edizioni di Lapsus Urbano, un percorso audioguidato attraverso i conflitti del tessuto cittadino immaginato insieme all’autore teatrale Riccardo Tabilio. Comizi d’amore, un progetto di teatro partecipato in diversi movimenti ispirato all’omonimo documentario di Pasolini, La grande età prodotto dalla stagione Agorà che ha portato in scena le vite di oltre venti ultraottantenni, Il giardino dei ciliegi – Trent’anni di felicità in comodato d’uso, prodotto da ERT-Emilia Romagna Teatro e vincitore del Premio Rete Critica 2018, e F. – Perdere le cose, che ha debuttato a Vie Festival 2019.
Riccardo Tabilio è autore teatrale e musicista e lavora tra Lombardia ed Emilia-Romagna. Collabora con le compagnie Guinea Pigs, Tournée da Bar, Collettivo YAH!, oltre che con Kepler-452 per la serie Lapsus Urbano. Sarà autore della performance Turno di notte dei Rimini Protokoll in scena a Milano nell’autunno 2020.