Vittorio Continelli

Collaborazione al testo di Riccardo Quacquarelli

01 Ottobre - Seminario Vescovile ore 20:00

Tutto è perduto in un'ora

Tutto è perduto in un’ora nasce nel corso della scorsa primavera, in tempi di restrizioni e confinamento domestico. Si tratta di un breve viaggio – a metà tra il monologo teatrale e la conferenza – che intreccia reperti e riflessioni personali con digressioni linguistiche e con documenti letterari del XIV e del XV secolo. Una piccola ricerca che si serve della letteratura, quale testimone privilegiata, per interrogarsi su come in passato altri, più bravi di noi, abbiano affrontato lo smarrimento dovuto a una condizione inedita. Ma è anche inevitabilmente una riflessione sul presente e sulla sensazione di vivere alla fine un’epoca. Condizione che ha portato gli autori a farsi diverse domande ma a preferirne una su tutte: perché occuparsi dei tramonti?

Vittorio Continelli: Attore mediocre e disilluso, si cimenta anche come autore ma solo per fingere di avere un ruolo attivo nella società e in un ambiente lavorativo che, a ragion veduta, lo tiene ai margini sin dagli inizi della sua incerta carriera. Per ovvi motivi è ospite di lungo corso del Festival della Disperazione. Ah! Vive a Firenze.

Riccardo Quacquarelli: Disperato indigeno, vive e lavora a Bologna. Scrittore, sceneggiatore, autore: nulla di tutto ciò, purtroppo.
Nella vita legge. Negli intervalli restanti è maestro in una scuola Primaria.