VENERDÌ 5 MAGGIO
Ore 20:00 - Mater Gratiæ
Gianpaolo Ormezzano
La morte: quale futuro?
L'esperienza editorialgiornalsitica con “La Buona Sera”, periodico di vita, morte e miracoli. Poca vita e pochi miracoli.
La prima rivista tanatologica d'Italia: i perché ed i percome della nascita e della morte di una pubblicazione di cui si parla ancora.
L'esperienza di cantore di una supervita, quale quella sportiva o meglio dei vincitori, e di testimone del bisogno,
per illuminazione da contrasto, di dipendere dalla disperazione (quella dei battuti), il tutto con argomentazioni
assortite su esaltazione e tristezza, e su culto anche della disperazione, una sorta di tristezza fissa, stabile, con
addirittura cattiverie statistiche come il caso dell'eterno popolarissimo secondo, delle retrocessioni di persone e soprattutto gruppi, squadre.
L'Italia e il massimo cosmico della disperazione sportiva, cioè Superga, il cui anniversario ricorre il 4 maggio, e anche Coppi,
punti di riferimento della disperazione periodica popolare. Il culto del dolore che regge dopo 68 anni.
Bio
Gian Paolo Ormezzano ha seguito e raccontato per oltre mezzo secolo i principali eventi sportivi internazionali
(e non solo), dai Giochi di Roma allo sbarco sulla Luna, dall’attacco terroristico di Monaco 72 al
Mundial spagnolo degli azzurri, senza contare le presenze nelle grandi corse a tappe.
Biografo-ghostwriter di Enzo Ferrari (Pronto, qui Enzo Ferrari... Storia di un'amicizia
fra un giornalista e un grande uomo, pubblicato da Lìmina nel 2012), Gianpiero Boniperti,
Omar Sívori, editorialista per «La Stampa» e «Famiglia Cristiana», è anche autore di romanzi e
saggi, alcuni firmati sotto pseudonimo; tra questi Storia del calcio (con Enzo Bearzot),
Giro d’Italia con delitto (Marietti 2009), Tutto il calcio parola per parola, Il Grande Torino
(Reverdito 2005, con Giorgio Tosatti), Non dite a mia mamma che faccio il giornalista sportivo
(lei mi crede scippatore di vecchiette) (Lìmina 2010), La fine del campione (Cairo Publishing 2015),
I cantaglorie. Una storia calda e ribalda della stampa sportiva (66th and 2nd 2015).
Fondatore e direttore della rivista “La buona sera” periodico di vita, morte e miracoli.